lunedì 8 settembre 2008

What is Wushu? Wushu is my life.

Ovvero “Oggi è un buon giorno per morire”.
Scrive Alfredo Tucci nell’editoriale di Budo International di giugno 2008: “[…]una volta chiamato, il Ronin entra in azione con tutto il suo essere. Così la sua formazione glielo impone ed è lì, in quella dedizione assoluta, che radica tutta la forza del suo archetipo. […] Per il Ronin questo è possibile grazie al suo disinteresse, ma non di meno per la sua passione. […] Disinteresse totale, al quale ha già consegnato la sua vita e non sembra toccato dalla morte, perché essa è un destino ineludibile e totalmente assimilato.” A questo fa riferimento il detto Lakota sopra citato. I Ronin sono i Samurai erranti il cui codice recita: “Se mi chiamano vado, se no non vado”. Discreti, dediti al loro ruolo, disinteressati a ciò che risulta essere dannoso o non conforme. Perché parlare ora dei Ronin e della loro dedizione? Perché ultimamente ci si è trovati di fronte a molte, troppe, idee errate delle Arti Marziali. Idee che nascono da incomprensioni e incompetenze in materia ed idee che nascono da tristi verità.
Il primo gruppo include, al primo posto, il luogo comune di violenza e irascibilità del Praticante di Arti Marziali. Questa affermazione nasce in primo luogo dall’ignoranza in questo campo ed in secondo luogo da un effetto collaterale del secondo gruppo di idee. Praticare un’Arte Marziale non è come iscriversi in una palestra per fare aerobica o pesi. Praticare significa intraprendere uno stile di vita, dove l’aspetto del combattimento è, come grado di importanza, ultimo in classifica. Ai primi posti vi sono ricerca, consapevolezza, autocontrollo. Ricerca all’interno delle Arti Marziali e di se stessi, consapevolezza di poter risolvere situazioni di tensione e dei propri limiti, autocontrollo perché arrivare allo scontro è sentito come una situazione di sconfitta.
Nel gruppo delle tristi verità rientrano, purtroppo, numerosi casi di Palestre fittizie fondate da tanti nessuno che si sono inventati maestri. Tanti nessuno con una laurea in Marketing e Comunicazione, però. Questi “maestri” riescono a vendere ottimamente il loro prodotto pur non avendo alle spalle nessun tipo di ricerca nel campo se non quella su libretti scritti da loro simili. E da qua la decadenza che ormai affligge le Arti Marziali. Perché alla fin fine è un circolo vizioso: da queste palestre usciranno tanti nessuno violenti ed irascibili che andranno in giro a fondare altrettante società senza fondamenta. Così avremo tante palestre piene di burattini che si recano svogliatamente all’allenamento e che una volta lì guardano solo all’aspetto aerobico ed intanto testa e cuore vagano in altri luoghi.
Ecco come le Arti Marziali si trasformano in sport.
Alfredo Tucci, sempre nello stesso editoriale, scrive ancora: “Se le Arti Marziali hanno qualcosa di diverso è proprio il cuore; se sono qualcosa, sono un cammino con il cuore; se valgono a qualcosa, è perché si praticano con il cuore.” Ed è effettivamente proprio questo che fa la differenza: il cuore. Che poi può essere visto sotto forma di passione, di amore incondizionato, di dedizione.
Le Arti Marziali non si praticano nelle palestre super tecnologiche, si praticano con un Maestro, uno di quelli veri, dove capita, dove si può, anche in un parco all'aperto nel mezzogiorno estivo o sotto la pioggia. Perché l’Arte dà, incondizionatamente, a chi pratica e a chi insegna. Dà tutto quel che serve, quel che si desidera, quel di cui si ha bisogno, ed il tutto finisce per diventare un amore reciproco.
Tucci conclude così il suo editoriale: “ Che la passione vi consumi ogni giorno in quel fuoco interiore creativo che si chiama vivere, liberi e al tempo stesso impegnati, nell’implacabile stile dei Ronin: Liberi da ogni legame, ma dediti senza misura nella realizzazione della via con il cuore.” Per non vivere vite grigie e per Praticare come è giusto che sia. Perché in fondo, come (mi) disse maninellenuvole chi è un Praticante può smettere di allenarsi in palestra, ma non smetterà mai di farlo nel cuore.
Jaiyou!

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutta la nostra stima e ammirazione

Stefano e Orietta

Anonimo ha detto...

Quello che hai scritto circa la deriva cui sta andando l'Arte per colpa di personaggi senza scrupoli(non chiamiamoli maestri nemmeno con la "m" minuscola : i Maestri sono altre persone), si ricollega a quello che ti aveva detto nella tua intervista il Maestro Cafferata. E' mai possibile che non esista margine di intervento, magari da parte della Federazione, per arginare questo fenomeno che provoca solo danni all'immagine di quest'Arte che affascina persone pulite come Te?

Ciao, ti ammiro.
Simona

Serena Castagnola ha detto...

Il problema sorge perchè alla fin fine anche la federazione non è mica al di fuori di tutta questa polemica. anzi, ultimamente la fiwuk ha anche un carenza nelle iscrizioni e quindi finisce con l'accettare anche persone delle quali non va a controllare le referenze. inoltre molti non si iscrivono alla federazione ufficiale (la fiwuk per l'appunto) ma a aquello non ufficiali e quindi, direi che è facilmente deducibile come possano andare le cose. è un circolo vizioso alla fine. purtroppo.

Anonimo ha detto...

Beh dai facciamoci coraggio: non è detto che alla fine il peggio debba sempre prevalere sul meglio...almeno mi auguro.

Simona

Anonimo ha detto...

Riallacciandomi al discorso della "decadenza" delle arti marziali, mi viene spontanea una domanda: se la Fiwuk, come sottolinei tu, accetta di scendere a compromessi pur di mantenere un certo numero di iscritti, non rischia di innescare un processo di disaffezione di coloro che credono nell'Arte e non nello sport, con conseguente allontanamento da questo ambiente? Il gioco vale la candela o stanno invece lanciando il classico boomerang con relative conseguenze?

Carlo

Anonimo ha detto...

L'errata idea che tanta gente ha delle Arti Marziali e' dovuta prevalentemente alla maniera con cui vengono presentate dai media e dal cinema : quasi mai Arti meditative o filosofiche, ma semplici esplosioni di violenza e colpi micidiali per abbattere gli avversari di turno (e naturalmente fare cassetta).

Franz

Serena Castagnola ha detto...

Carlo: quel che dici purtroppo potrebbe essere vero, io ora, naturalmente, non so quali siano i piani della fiwuk, però il rischio è alto. ma, in ogni caso, se non li accettasse la fiwuk puoi star certo del fatto che lo faranno le altre federazioni.
Franz: ci sono film e film in realtà. chiaro che chuck norris non ne è un gran rappresentante. bisogna saper scegliere e guardare. per quanto riguarda i media d'informazione, invece, ne parlano pochissimo e per come lo fanno sarebbe meglio che lasciassero perdere.

Anonimo ha detto...

Mi fa enorme piacere che tu abbia citato quel detto Lakota (Sioux), un popolo fiero che ho sempre ammirato. Da cio' che hai scritto so di non sbagliare nel pensare che tu sia una moderna "ronin"

Cavallo Pazzo

Anonimo ha detto...

bellissimo articolo serena (lo citerò presto nel mio blog!) e grazie anche per il ricordo che conservi ancora della mia frase di qualche tempo fa. ne hai davvero colto l'essenza più profonda!
un caro saluto

Serena Castagnola ha detto...

Maninellenuvole: sarei davvero onorata se citassi questo editoriale per il semplice fatto che così avrò la conferma di non aver scritto cose che penso solo io ;)
e poi certo che conservo le tue parole, sono state le più belle che mi siano state rivolte riguardo la Pratica!